Questa rubrica nasce con l’intenzione di raccontare quei video musicali che non si limitano a mettere in primo piano il/la cantante o il gruppo musicale di turno che fa cose. Con un sforzo in più, alcuni hanno deciso di accompagnare la musica con delle immagini belle e significative, che se messe in sequenza diventano piccoli film con dei protagonisti e con una trama. Con un inizio, uno svolgimento e una fine. Pazzesco, ve’?

Ultimamente mi capita sempre meno spesso di guardare i video delle canzoni. Da quando è arrivata la musica in streaming ho di fatto messo da parte YouTube a vantaggio di Spotify, che mi permette di tenere una canzone in sottofondo, di consumare di meno, eccetera.

Insomma, non vedo più video musicali e mi dispiace. Ieri mattina a casa la tv era accesa su qualche canale musicale random e mi sono tornati in mente i tempi in cui per sentire una canzone accendevo All Music, o MTV. Ogni tanto, tra i video che passavano, c’era qualche perla che andava oltre e che raggiungeva rare vette di bellezza. Tipo il video di Crystal Ball dei Keane.

  • Regista: Giuseppe Capotondi
  • Attore principale: Giovanni Ribisi
  • Quanto vorrei diventasse un film per davvero: tipo troppo

Regista italiano, attore di origini italiane, mi sento un po’ a casa quando guardo il videoclip di Crystal Ball. Meno a casa, invece, si sente il protagonista: il cortissimometraggio comincia con lui che vive la sua vita ordinaria da agente immobiliare, tra il figlio da accompagnare a scuola, il lavoro, la casa. Tutto procedere normalmente, a parte qualche piccolo inciampo quotidiano (chiavi che cadono, una foto che scivola), finché non torna a casa dopo il lavoro: la serratura è stata cambiata, con sua moglie c’è un altro uomo. Da lì, gli eventi cominciano a precipitare.

Non vi spoilero oltre, è breve e vale la pena vederlo tutto. Ogni volta che lo guardo mi incazzo per quello che succede come se lo stessi guardando per la prima volta: empatizzo tantissimo con il protagonista, sento la sua paura, lo vedo sgomento e disorientato. Chi non lo sarebbe, se gli venisse tolto letteralmente tutto, senza spiegazioni?

L’inizio della canzone, profetico e spietato, anticipa e allo stesso tempo riassume bene i contenuti di questo piccolo film:

Who is the man I see
Where I’m supposed to be?
I lost my heart, I buried it too deep
Under the iron sea.

(foto in copertina di Micah Carlson, su Unsplash)

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