Sono passati ormai quasi tre anni, ma questo episodio mi è rimasto particolarmente impresso. Partita di Coppa Italia tra Torino e Carpi del novembre del 2017, squadra di Mihajlovic saldamente in vantaggio per 2-0. Nei minuti di recupero il Toro conquista un calcio di punizione anonimo: ormai la gara non ha più niente da dire, è solo l’ennesimo ottavo di finale di Tim Cup freddo e scialbo. Sinisa però ha il colpo di genio: invece di far calciare i soliti noti, decide che a tirare quella punizione deve essere Vanja Milinkovic-Savic, fratello di Sergej dal nome che sembra uscito dalla mitologia nordica.

Una presa in giro al povero Carpi? Uno schiaffo alla sportività? Una coattata senza precedenti, solo per far imbestialire i poveri tifosi ospiti? No: il Milinkovic-Savic “minore” (alto comunque un paio di metri) ci sa fare davvero, sui calci piazzati. E lo dimostra facendo partire una botta incredibile che si stampa sulla traversa.

Un tiro assurdo e completamente senza senso. Il fatto che il pallone non sia entrato per me ha dato un’aria ancora più cult a questo episodio, reso già iconico dal fatto che il protagonista non sia il Milinkovic famoso che molti osannano, ma quello che resta dietro le quinte e che verrà etichettato probabilmente sempre come “fratello di”, nel mondo del calcio.

Ogni tanto, in momenti casuali di giornate altrettanto causali, ripenso a quando il fratello di Milinkovic ha colpito la traversa su punizione. Così mi dico che le cose straordinarie possono succedere quando meno ce lo aspettiamo. E che banalmente tutti possiamo essere eroi, anche solo per un giorno.

Ecco: se proprio dovessi scegliere una colonna sonora da ripetere in loop su quegli 8 secondi di video, direi che la più azzeccata sarebbe questa.

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